L’epatite A è presente in tutto il mondo sia in forma sporadica che epidemica. Ogni anno si stimano circa 1,4 milioni di casi di epatite A (HAV), con una frequenza maggiore nei Paesi del sud del mondo.
Tradizionalmente vengono descritte 3 categorie geografiche di endemicità correlate alla prevalenza di HAV:
Nei Paesi in cui l’infezione è endemica sono colpiti prevalentemente i bambini, i quali, generalmente, pur contraendo l’infezione, non manifestano una sintomatologia evidente. Poiché la malattia induce una immunità permanente, in queste aree, gli adolescenti e gli adulti risultano immuni e costituiscono una barriera alla diffusione del contagio ostacolando così il verificarsi di epidemie.
Nei Paesi ad endemicità intermedia e bassa l’infezione colpisce prevalentemente gli adolescenti e gli adulti, che non avendo contratto la malattia in età infantile non risultano immuni; la popolazione risulta pertanto suscettibile e si possono verificare dei focolai epidemici.
L’Italia, grazie ai miglioramenti delle condizioni igieniche e socio-economiche, è un Paese ad endemicità medio-bassa. L’incidenza della patologia mostra un andamento in diminuzione, scendendo sotto la soglia di 1 caso per 100.000 abitanti.
Si sono tuttavia, nel corso degli anni, manifestati focolai epidemici legati al consumo di alimenti inquinati (nel 1992, 1994, 1997, 2013) e/o a comportamenti a rischio (2016).