Documentazione

Documentazione relativa allo stato di contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche nell'ambiente, note tecniche

 

L'esposizione della popolazione generale a PFOA e PFOS, due molecole appartenenti alla classe dei PFAS, avviene in massima parte per via alimentare. L'ISS ha eseguito uno studio per la valutazione dell'esposizione della popolazione locale a PFOA e PFOS mediante la dieta (alimenti e acqua) e per la caratterizzazione del rischio associato. Si riportano il comunicato stampa della Regione Veneto e la relazione in versione integrale.

Azioni regionali conseguenti alla relazione finale trasmessa dall'Istituto Superiore di Sanità avente ad oggetto "Valutazione dell'esposizione alimentare e caratterizzazione del rischio - Contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche in Veneto".

DGRV 1495/2019 (.pdf) 0,1 Mb

Il Documento, aggiornato a giugno 2017, contiene il rapporto tecnico sul monitoraggio della contaminazione nell’acqua destinata al consumo umano e le schede relative alle azioni adottate. Riporta inoltre il Rapporto che illustra i primi dati disponibili sulla sorveglianza sanitaria sulla popolazione esposta a PFAS, il documento dell’Istituto Superiore di Sanità contente i risultati relativi alle concentrazioni di PFAS nel siero di operatori e residenti in aziende agricole e zootecniche e una valutazione degli effetti a lungo termine sulla salute dei dipendenti di un’azienda chimica che ha prodotto intermedi per l’industria agroalimentare, l’industria farmaceutica e derivati perfluorurati (PFOA, PFOS). Fonte: Regione Veneto (link esterno)

Valutazione degli effetti a lungo termine sulla salute dei dipendenti di un’azienda chimica che ha prodotto intermedi per l’industria agroalimentare, l’industria farmaceutica e derivati perfluorurati (PFOA, PFOS).

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Relazione in tema di sostanze perfluoroalchiliche prodotte dalla ditta Miteni Spa di Trissino (VI).

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Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati. Relazione sull’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) in alcune aree della regione Veneto, 8 febbraio 2017

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Affidamento dell'incarico all'Istituto Superiore di Sanità della predisposizione di uno studio epidemiologico osservazionale sulla popolazione esposta alla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) in alcuni comuni del territorio della Regione del Veneto.

Risposta alla richiesta pervenuta dalla regione Veneto relativa alla valutazione dei monitoraggi programmati e alla realizzazione di stime di rischio in base ai risultati analitici dei controlli effettuati su matrici di interesse alimentare relativi alla presenza di sostanze perf1uoroalchiliche

Contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle acque ad uso umano documento di sin atesi. Nel presente report viene riportato l’aggiornamento dell’andamento epidemiologico delle concentrazioni delle sostanze perfluoroalchiliche nelle acque a consumo umano di rete acquedottistica e di pozzo privato.

Obiettivi generali e programmi di controllo per le acque destinate al consumo umano, parametri e frequenze, valutazione del rischio, metodi di campionamento e punti campionamento

Ritrovamento di sostanze perfluoro alchiliche in alcuni ambiti del territorio regionale. Analisi integrata preliminare delle aree di esposizione e primi indirizzi di Grading del rischio (allegato A alla Dgr 1517 del 29 ottobre 2015)

Link interno

Risposta al quesito della Regione Veneto riguardante la definizione livelli di performance per le acque potabili relativi ai composti PFBA e PFBS

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Monitoraggio della contaminazione dell'acqua potabile erogata da rete acquedottistica nell'ambito della sorveglianza per le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS)

Ottobre 2015 Scarica (.pdf) 2,5 Mb  Luglio 2015 Scarica (.pdf) 0,7 Mb  Aprile 2015 Scarica (.pdf) 0,3 Mb

La conoscenza del profilo tossicologico di un contamiante consente, ad esempio, di stabilire la dose giornaliera accettabile assumibile senza rischi attraverso il consumo di alimenti. Si ritiene opportuno procedere nella campagna di monitoraggio per valutare se i livelli di concentrazione riscontrati evidenzino una contaminazione certamente "anomala" della catena alimentare.

Rapporto sull'inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (PFAS): aspetti geologici e idrogeologici, la rete idrografica, il sito potenzialmente inquinato e prima delimitazione dell'inquinamento al 30.09.2013

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Atti del convegno sullo stato dell'inquinamento da PFAS

Link esterno

Il Centro Nazionale Ricerche - Istituto di Ricerca sulle Acque (CNR - IRSA), in accordo con il Ministero dell'Ambiente, ha effettuato, tra il 2011 e il 2013, una campagna di misura di sostanze chimiche contaminanti rare sui principali bacini fluviali italiani. In quest'ambito, sono stati monitorati i corpi idrici superficiali e i reflui industriali e di depurazione del reticolo idrografico della provincia di Vicenza e, in particolare, del distretto industriale di Valdagno e Valle del Chiampo. Oltre alle acque superficiali, sono stati prelevati campioni di acqua destinata al consumo umano in più di 30 comuni nella provincia di Vicenza e nelle zone limitrofe delle province di Padova e Verona. Le indagini hanno evidenziato un inquinamento diffuso di sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS), a concentrazione variabile in alcune aree delle province sopracitate.

Poster campagna di monitoraggio per indagare sulla propagazione della contaminazione da PFAS nel territorio delle province venete principalmente interessate

L'Istituto Superiore di Sanità ha precisato con nota 4/6/2014 prot. 04/06/2014-0018780 che, per quanto riguarda l'uso potabile dell'acqua emunta da pozzi privati non allacciati alla rete acquedottistica, i limiti dovranno essere quelli di performance indicati dall'Istituto Superiore di Sanità del 16.01.2014 prot. 0001584 e che l'uso potabile include anche l'utilizzo per la reidratazione o ricostruzione di alimenti e bevande in cui l'acqua costituisca ingrediente o entri in contatto con l'alimento per tempi prolungati o sia impiegata per la cottura.

Acque emunte da pozzi privati in cui i livelli di sostanze perfluorurate risultino superiori ai limiti di performance indicati nel richiamato parere ISS ed indicativamente inferiori ai valori di concentrazioni stimabili in base alla TDI definita dall'EFSA in 0,3 microgrammi/litro per il PFOS e 3 microgrammi/litro per il PFOA (quest’ultimo generalmente rinvenuto come sostanza rilevante nei profili di contaminazione delle acque del territorio), possono essere utilizzate per il lavaggio di stoviglie ed alimenti in cui l'acqua entri in contatto per tempi ridotti e venga rimossa per la gran parte dalla superficie (ad esempio lavaggio di frutta e verdura, sotto flusso d’acqua, consigliando l’uso di acque potabili per l’ultimo risciacquo) e per igiene personale, anche ove sia ravvisabile possibilità di ingestione (ad esempio lavaggio denti); le acque emunte da pozzi privati possono comunque essere utilizzate per l’igiene degli indumenti ed ambienti e per ogni uso nelle reti di scarico e tecnologiche (ad esempio impianti termici).

Il Centro Nazionale Ricerche (CNR), in accordo con il Ministero dell'Ambiente, ha attivato una campagna di misura di sostanze chimiche contaminanti rare sui principali bacini idrici italiani. In quest'ambito, sono stati monitorati i corpi idrici superficiali ed i reflui industriali e di depurazione del reticolo idrografico della provincia di Vicenza ed, in particolare del Distretto Industriale di Valdagno e Valle del Chiampo.

Contestualmente alle acque superficiali, sono stati prelevati campioni di acqua destinata al consumo umano in più di 30 comuni prevalentemente della provincia di Vicenza, oltre a comuni limitrofi nelle province di Padova e Verona.

Le indagini hanno evidenziato un inquinamento diffuso di sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS), a concentrazione variabile in alcune aree delle province sopracitate.

07/06/2013 - Istituto Superiore di Sanità. La relazione tra presenza di PFAS nella risorsa idrica di origine e nell'acqua destinata al consumo umano è stata dimostrata in molteplici circostanze campionando in parallelo l'acqua in entrata ed in uscita da impianti di trattamento di potabilizzazione. Le concentrazioni risultano di circa un ordine di grandezza inferiore alla dose tollerabile giornaliera stimata dall'EFSA. In principio di precauzione, pur non configurandosi, allo stato, un rischio immediato per la popolazione esposta, è opportuno adottare adeguate misure di mitigazione dei rischi

Il Ministero della Salute con nota prot. 2565 del 29/01/2014 recependo il parere dell'Istituto Superiore di Sanità prot. 16/01/2014 – 0001584 su "Acqua della destinata al consumo umano contenente sostanze perfluoro-alchiliche (PFAS) nelle acque della Provincia di Vicenza e Comuni limitrofi" ad integrazione di quanto già rappresentato con nota ISS prot. 0022264 – 07.06.2013 ha ribadito la raccomandazione di assicurare adeguate misure di prevenzione della contaminazione delle acque di origine e a livello impiantistico l’implementazione di tecniche di adsorbimento e/o filtrazione attraverso membrane di provata efficienza per la rimozione di PFAS nella filiera di produzione e distribuzione delle acque destinate al consumo umano, ritenendo contestualmente che nello scenario di contaminazione rappresentato l’applicazione delle citate tecnologie possa garantire nelle acque trattate almeno i seguenti livelli di performance (obiettivo): PFOS: ≤ 0,03 µg/litro | PFOA: ≤ 0,5 µg/litro | Altri PFAS: ≤ 0,5 µg/litro

Nota 2565 del 29/01/2014 (.pdf) 0,1 Mb  Parere ISS 16/01/2014 - 0001584 (.pdf) 3,4 Mb

Provvedimenti della Giunta Regionale Veneto inerenti l'inquinamento da PFAS

Link esterno
 
Ultimo aggiornamento: 25/10/2019
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