Produzione e commercializzazione

Alimenti sottoposti a manipolazione genetica coltivati e commercializzati. Produzione di OGM nel mondo

 

Nel Mondo La Cina traina i 16 Paesi che nel 2009 hanno sviluppato colture Ogm, che hanno avuto un aumento del 13% nei Paesi in via di sviluppo, equivalenti a 7 milioni di ettari, mentre nei Paesi industrializzati le colture Ogm rallentano: solo il 3% in più nel 2009.

In testa alle coltivazioni Ogm restano gli Stati Uniti d'America (64 milioni ha), al secondo posto il Brasile (21,4 milioni ha.), che ha superato l'Argentina (21,3 milioni ha) con una crescita impressionante nel 2009 del 35%. Seguono l'India (8,4 milioni ha.), il Canada (8,2 milioni ha.), la Cina (3,7 milioni ha), il Paraguay (2,2 milioni ha) e il Sudafrica (2,1 milioni ha), seguono Bolivia, Filippine, Australia, Burkina Faso, Spagna, Messico, Cile, Colombia, Honduras, Repubblica Ceca, Portogallo, Romania, Polonia, Costa Rica, Egitto e Slovacchia.

Le colture geneticamente modificate sono costituite principalmente da soia, più di tre quarti (77%) dei 90 milioni di ettari di soia coltivati nel mondo sono stati Ogm nel 2009; cotone, quasi la metà (49%) dei 33 milioni di ettari sono stati Ogm; mais, oltre un quarto (26%) dei 158 milioni di ettari coltivati a livello globale sono stati Ogm; colza, il 21% dei 31 milioni di ettari sono stati Ogm. Esistono però anche coltivazioni di tabacco, fiori, lino, riso, patata, zucchini, papaia, bietola, pomodoro, radicchio, ecc. geneticamente modificati [Rapporto ISAAA 2009, C. James].

In Europa gli Ogm sono in calo: in 6 Paesi nel 2009 erano coltivati 94.750 ettari, l'anno prima erano 107.719, una diminuzione dovuta soprattutto alla Germania che ha chiuso le sue coltivazioni Ogm. La spagna coltiva da sola l'80% del mais transgenico dell'Ue e nel 2009 ha aumentato il suo tasso di adozione Ogm del 22%. [Rapporto ISAAA 2009, C. James].

In Europa è autorizzata la coltivazione a scopo commerciale di un granturco GM, il "MON 810". La sua modifica genetica intende proteggerlo dalla piralide del granturco. Questo prodotto è stato autorizzato nel 1998 e a tutt'oggi vi sono più di 140 varietà diverse di questo granturco GM registrate nel catalogo comune delle varietà dell'UE. Nel 2009 il granturco MON810 era coltivato in 5 Stati membri: Spagna, Repubblica ceca, Romania, Portogallo e Slovacchia. In Spagna si registra circa l'80% della superficie complessiva usata nell'UE per la coltivazione del granturco MON810 (circa 100.000 ettari).

Recentemente una patata da fecola geneticamente modificata, conosciuta come Amflora è stata autorizzata alla coltura e alla lavorazione industriale il 2 marzo 2010. Questa patata GM è stata sviluppata per produrre amido composto quasi esclusivamente di amilopectina (tenore d'amido pari a 98% che è di circa il 20% superiore a quello delle patate normali). In molte applicazioni tecniche, come ad esempio la produzione di carta, l'industria tessile e quella degli adesivi, è richiesta soltanto l'amilopectina. Questa modifica genetica contribuisce ad ottimizzare il processo di produzione e a risparmiare materie prime, energia, acqua e sostanze chimiche derivate dal petrolio.

In tale contesto occorre altresì notare che sei Stati membri (Austria, Ungheria, Francia, Grecia, Germania e Lussemburgo) hanno adottato clausole di salvaguardia e vietato la coltivazione del granturco GM nei loro territori. Inoltre, in Polonia è in vigore una legislazione che vieta del tutto la coltivazione di OGM. L'Austria, il Lussemburgo e l'Ungheria hanno notificato alla Commissione il divieto della coltura della patata Amflora.

In Italia è attualmente consentita solo la commercializzazione e non la coltivazione di OGM, se non a scopo sperimentale, in seguito ad approvazione dell'Autorità Nazionale per gli OGM, in quanto in base alla legge sementiera [Legge n. 1096 del 25 novembre 1971] un qualsiasi prodotto per essere coltivato deve essere iscritto al registro varietale nazionale [Decreto Legislativo 24 aprile 2001, n. 212].

Quindi, non può essere GM un alimento che contiene solo prodotti agricoli di provenienza nazionale. Inoltre, in Italia non sono ammessi OGM né è tollerata la presenza di OGM, neanche in tracce, negli alimenti destinati all'infanzia [D.P.R. n. 128 del 1999].

Gli alimenti geneticamente modificati autorizzati alla commercializzazione all'interno dell'Unione Europea sono costituiti o derivano da varietà di mais, soia, colza, cotone, barbabietola da zucchero.

Gli alimenti sottoposti a manipolazione genetica che si potrebbero legalmente trovare in commercio sono:

  • alimenti a base di soia, quali bevande, tofu, olio di soia e altri prodotti alimentari (hamburger, carne trita, succedanei della carne, salse, prodotti di panetteria, zuppe, gelati alla crema, dessert surgelati, caramelle gommose, gelatine alla frutta, dado, margarina) che possono contenere ingredienti a base di soia, quali farina e lecitina di soia, generalmente impiegati nelle produzioni industriali per aumentare la consistenza o l'apporto proteico degli alimenti;
  • alimenti a base di mais, quali granelle, olio di mais, farina di mais, zucchero e sciroppo di mais, prodotti addizionati con derivati di mais come possono essere snack, alimenti fritti o al forno, prodotti dolciari e bibite;
  • alimenti contenenti olio di colza che si può trovare in snack e prodotti fritti o al forno;
  • alimenti contenenti olio di cotone, quali snack e prodotti fritti o al forno;
  • Alimenti contenenti zucchero estratto da barbabietola.

Question and answers on the regulation of  GMOs in the European Union, 14/02/2005
Link esterno

Domande e risposte sugli organismi geneticamente modificati 2010
Link esterno

EU Community register of GM food and feed
Link esterno

 

 
Ultimo aggiornamento: 22/07/2022
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