Presenza di sale nei prodotti trasformati di uso quotidiano.
Il sodio si trova soprattutto nel sale e negli alimenti salati, ma le fonti di sodio nell'alimentazione sono di varia natura:
Secondo l'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione più della metà del sodio (54%) è contenuto nei cibi conservati e precotti (è quello utilizzato nella preparazione industriale).
Quello presente nei cibi freschi è molto meno (circa il 10%) e quello aggiunto con il sale quando si cucina o in tavola è circa il 36%.
Tra i prodotti trasformati, la principale fonte di sale nella nostra alimentazione abituale è rappresentata dal pane e dai prodotti da forno (biscotti, crackers, grissini, ma anche merendine, cornetti e cereali da prima colazione).
Si tratta di alimenti che comunemente non vengono considerati come possibili apportatori di sale, ma che invece ne contengono più di quanto pensiamo.
Infatti i derivati dei cereali sono una fonte importante di sale, anche perché li consumiamo tutti i giorni e in quantità più elevate rispetto a insaccati, formaggi, conserve di pesce o patatine fritte, che in assoluto contengono maggiori quantità di sale ma sono consumati in quantità minori. Basta per esempio una pizza per raggiungere la quantità limite giornaliera (2 grammi).
Ci sono cibi che contengono discrete quantità di sodio, anche se non sembrano salati.
È il caso per esempio di alcuni tipi di cereali per la colazione o di biscotti: questo può accadere perché il sodio presente viene nascosto alle nostre papille gustative dallo zucchero presente fra gli ingredienti. Il consiglio è dunque quello di abituarsi a consultare l'etichetta dei cibi che consumiamo.
Anche alcuni condimenti utilizzati in sostituzione o in aggiunta al sale sono ricchi di sodio.
È il caso, per esempio, del dado da brodo, del ketchup e della salsa di soia. È quindi auspicabile moderare l'uso di questi condimenti.