Il 22 maggio 2011 la Germania ha segnalato un aumento di casi di sindrome emolitico uremica (SEU) e diarrea emorragica (EHEC) a partire dal 25 aprile 2011.
La SEU è la più importante complicanza delle infezioni intestinali da E. coli produttore di verocitotossina (VTEC) e colpisce in genere i bambini di età inferiore a 5 anni.
Sorprendentemente, i pazienti più frequentemente coinvolti nel focolaio tedesco sono adulti e giovani adulti (età compresa tra 20 e 65 anni), con una netta predominanza di donne.
Le informazioni ufficiali fornite dall'European Centre for Disease Prevention and Control indicano che:
La fonte d'infezione non è ancora stata definitivamente identificata. Sulla base delle indicazioni fornite dall'indagine epidemiologica le autorità sanitarie tedesche hanno avviato un massiccio piano di controlli sui vegetali.
VTEC O104 non rientra tra i sierogruppi più comunemente associati a malattia nell'uomo e il ceppo associato al focolaio tedesco ha caratteristiche di virulenza particolari (eae-negativo) che ne rendono difficile l'identificazione nelle matrici alimentari, visto che i metodi attualmente disponibili sono mirati ai ceppi eae-positivi. Per tale motivo il Laboratorio comunitario e nazionale di riferimento per E. coli (link esterno) presso l'Istituto superiore di sanità ha recentemente elaborato e messo a disposizione dei laboratori nazionali di riferimento dei Paesi membri e agli Istituti zooprofilattici sperimentali un protocollo diagnostico per l'identificazione tramite PCR di VTEC O104.
Il 10 giugno le autorità tedesche hanno pubblicato una dichiarazione comune in cui raccomandano di non mangiare germogli crudi e afferma che non è più necessario non mangiare cetrioli, pomodori e insalata.
Il 24 giugno, infatti, le autorità francesi hanno segnalato un focolaio di 8 pazienti con sintomi di diarrea emorragica o di SEU nella zona nelle vicinanze di Bordeaux. Al 28 giugno, il numero dei casi è salito a 15. Undici di questi hanno preso parte, l'8 giugno, a un evento sociale nel Comune di Bègles (Bordeaux). Di questi 11 casi, 8 hanno sviluppato sintomi di SEU, 7 sono donne di età compresa tra 31 e 64 anni e quattro sono uomini tra i 34 e 41 anni. La data di inizio della malattia per questi 11 pazienti si colloca tra il 15 e il 20 giugno, in 3 di queste persone è stata confermata l'infezione da E coli O104:H4. Le caratteristiche del ceppo isolato sono simili a quelle del ceppo isolato nel focolaio tedesco, con un profilo simile di resistenza antimicrobica.
Nove degli 11 casi francesi hanno riferito di aver mangiato germogli (fieno greco, mostarda, rucola) in occasione dell'evento dell'8 giugno a cui hanno preso parte. I semi di questi germogli, al momento sotto esame di laboratorio, sono stati prodotti sul territorio locale e non sono importati dalla fattoria coinvolta nel focolaio tedesco. Le analisi epidemiologiche al riguardo sono ancora in corso.
Inoltre, secondo la valutazione del rischio Efsa-Ecdc, il cluster di Bordeaux non è correlato a quello registrato nella Francia settentrionale qualche settimana fa, causato da un sierotipo differente di E. coli produttore di Shiga-tossine (STEC) e legato al consumo di hamburger di manzo.
Il 28 giugno anche la Svezia ha riferito di un caso confermato di E coli O104:H4 nella zona meridionale del Paese: si tratta di un adulto maschio che non si è recato recentemente in Germania e che non ha riferito il consumo di germogli nella settimana precedente l'insorgenza dei sintomi.
Il Ministero della Salute ha diramato una informativa (pdf 413 kb ) alle Regioni che sono state allertate rispetto al possibile verificarsi nel nostro Paese di casi di SEU o diarrea emorragica riconducibili al focolaio, richiedendo la di segnalare casi sospetti e inviare i campioni diagnostici all'Istituto superiore di sanità.
Nel nostro Paese la sorveglianza delle infezioni da VTEC nell'uomo si attua nell'ambito del sistema di sorveglianza delle malattie infettive (DM 15/12/1990). Le infezioni da VTEC rientrano, inoltre, nella rete di sorveglianza di laboratorio Enter-net Italia (link esterno) coordinata dall'Iss, che fornisce anche i dati sulle infezioni da VTEC che vengono inviati dal ministero della Salute al sistema europeo di sorveglianza epidemiologico delle malattie trasmesse da alimenti (Ecdc).
In Italia, la SEU non è soggetta a notifica obbligatoria nell'ambito del sistema di sorveglianza delle malattie infettive. La sua sorveglianza su base nazionale viene attuata da una rete di centri di nefrologia pediatrica nell'ambito delle attività del Registro Italiano della SEU (link esterno), coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità e dalla Società italiana di nefrologia pediatrica. Il numero di casi di SEU segnalati ogni anno al Registro è di circa 40. I sierogruppi VTEC più frequenti sono O157 e O26.