Un Organismo Geneticamente Modificato (OGM) è "un organismo, diverso da un essere umano, il cui materiale genetico è stato modificato in modo diverso da quanto si verifica in natura" [Decreto Legislativo 8 Luglio 2003, n. 224 art.3].
Allo stato attuale, gli OGM sono principalmente specie vegetali che sono state modificate per avere caratteristiche di resistenza a patogeni, nuovi tratti qualitativi, proprietà di resistenza a parassiti, agli stress, ai diserbanti [FAO's electronic forum on biotechnology in food and agricolture: conference 12, 17 Gennaio-13 Febbraio 2005].
Benché la modificazione genetica possa indurre molteplici benefici dal punto di vista economico-sanitario (per esempio il miglioramento delle qualità nutrizionali, delle qualità organolettiche e della conservabilità dei prodotti) [WHO, Food Safety Programme, 20 Questions on genetically modified (GM) foods, 2002 ], lo sviluppo degli OGM ha sollevato preoccupazioni per quanto riguarda le implicazioni sociali ed economiche del loro utilizzo in agricoltura e il conseguente impatto su salute e ambiente [Food safety and GMOs, Consensus Document, 3 Novembre 2004].
Il dibattito è in corso da alcuni anni e gran parte della discussione ha riguardato la sicurezza alimentare: la scheda è stata compilata con particolare attenzione per i possibili effetti sulla salute dell'uomo conseguenti all'assunzione di alimenti geneticamente modificati. L'aspetto ambientale è stato trattato solo marginalmente.
In materia di OGM vengono comunemente invocati due principi: il principio di precauzione e il principio di equivalenza. In base al principio di equivalenza, due alimenti, uno tradizionale e uno GM, sono considerati sostanzialmente equivalenti quando non presentano alcuna differenza dal punto di vista nutrizionale, organolettico e della sicurezza.
Il principio di equivalenza si concentra sul prodotto piuttosto che sul processo di produzione. Il principio di precauzione porta invece a considerare due alimenti come "non equivalenti" sulla base del fatto che uno dei due sia stato ottenuto mediante l'impiego dell'ingegneria genetica.
Secondo il principio di precauzione, ove vi siano minacce di danno serio o irreversibile, l'assenza di certezze scientifiche non deve essere usata come ragione per impedire che si adottino misure di prevenzione della degradazione ambientale [principio 15 della Dichiarazione di Rio 1992].
Quando vi sono ragionevoli motivi di temere che i potenziali pericoli potrebbero avere effetti negativi sull'ambiente o sulla salute degli esseri umani, degli animali e delle piante, ma i dati disponibili non consentono una valutazione particolareggiata del rischio, il principio di precauzione è stato politicamente accettato come strategia di gestione dei rischi in molti ambiti [Comunicazione della Commissione delle Comunità Europee, Bruxelles 2 Febbraio 2000 p.to 3].